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Infelice e sveturatta Coca Querina

1431. La nave del patrizio veneziano Pietro Querini, diretta nelle Fiandre, devia dalla rotta a causa di una serie di violenti eventi fortunali e viene abbandonata in mezzo al mare dai suoi marinai.

Solo pochi superstiti approdano su uno scoglio nelle isole Lofoten in Norvegia, ben oltre il Circolo Polare Artico, e – naufraghi – vengono tratti in salvo dalla popolazione locale. I dettagli del viaggio e di questo miracoloso salvataggio sono descritti da una duplice narrazione, una curata dallo stesso Querini e l'altra che trascrive la testimonianza di due suoi compagni di viaggio, Cristofalo Fioravante e Nicolò de Michiele.

Il naufragio della “cocca querina” deve la sua fortuna letteraria a Giovanni Battista Ramusio, che nel XVI secolo ne pubblicò le fonti manoscritte, manipolandone abilmente diverse parti. Il presente volume, tuttavia, restituisce l'aspetto originale di quel racconto, consentendo da un lato di apprezzarne la schietta lingua veneziana quattrocentesca e dall’altro entrare nella bottega di Ramusio e svelare i suoi interventi sul testo, motivati da esigenze linguistico-letterarie e da necessità storiche.”

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